Shōgun - Stagione 1, Hulu

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view post Posted on 8/4/2024, 00:39
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  • Shōgun
  • Shōgun è una miniserie televisiva statunitense basata sull'omonimo romanzo del 1975, scritto da James Clavell, a sua volta ispirato a vicende reali. La serie è distribuita su Hulu e FX dal 27 febbraio al 23 aprile 2024.

    In Italia viene resa disponibile su Disney+, come Star Original, a cadenza settimanale, seguendo la stessa scaletta della messa in onda negli USA.

    Il marinaio inglese John Blackthorne, con ciò che resta del suo equipaggio, naufraga sulle coste del Giappone. Qui si trova coinvolto nelle lotte tra i signori feudali, in particolare tra Ishido e Toranaga, che ambiscono a diventare shōgun.


1×01 – 1×02 – Anjin – Servi Di Due Padroni
CITAZIONE
In origine, c’è il romanzo Shōgun di James Clavell, edito nel 1975.
Da esso era già stata tratta una miniserie, nel 1980, che vedeva tra i protagonisti Richard Chamberlain, non ancora diventato l’iconico padre Ralph di Uccelli di Rovo. A lui si contrapponeva, scusate se è poco, Toshiro Mifune.
Ora è tempo di un nuovo adattamento, reso disponibile su Disney+. Michaela Clavell, figlia del defunto scrittore, figura fra i produttori esecutivi.
Punto di partenza della vicenda è l’arrivo, sulle coste del Giappone, di una nave inglese alla deriva pilotata da John Blackthorne.
Essendo il 1600, la situazione è complicatissima. Il Giappone, infatti, è “base segreta” per i commerci dei portoghesi, i quali approfittano della loro colonia di Macao, in Cina, per traffici in esclusiva e non diffondono le coordinate delle isole.
La terra del Sol Levante, intanto, è politicamente instabile. Nessuno riesce ad essere l’ago della bilancia nelle rivalità fra i vari signori feudali.
UN’EPOCA SUDICIA E SFARZOSA

John Blackthorne, quindi, si trova tuffato di testa in una situazione che non comprende ma in cui rischia la vita.
A questo proposito, l’uso massiccio di dialoghi in giapponese coi sottotitoli rende bene l’idea di un ambiente in cui il nuovo arrivato, interpretato da Cosmo Jarvis, fatica ad orientarsi. Se non bastasse, poi, John non può contare sull’aiuto dei portoghesi, perché lui è protestante e loro sono cattolici.
La regia di Johnatan van Tulleken, invece, unita alla scenografia e alla fotografia, sembra proprio dare ragione al Manzoni quando definiva il Seicento “epoca sudicia e sfarzosa”. Anche se ci si trova dall’altra parte del mondo rispetto all’Europa, le ampie inquadrature ricche di dettagli sono davvero magniloquenti: rappresentano un mondo nella sua quotidianità, con tutti i suoi colori, senza alcun tentativo di abbellirlo o renderlo più accogliente.
I giardini zen perfettamente curati, quindi, convivono con gli ambienti del porto e le prigioni.

DIVENTARE SHŌGUN

Blackthorne, quasi paradossalmente, scampa alla morte perché il nobile Toranaga vede la possibilità di un suo utilizzo nei giochi politico-militari fra signori feudali. Toranaga, infatti, è uno dei cinque reggenti nominati per governare durante la minore età del principino erede al trono. I cinque reggenti, però, sono in disaccordo fra loro, a cominciare dal fatto che alcuni si sono convertiti al cristianesimo (anche per convenienza commerciale). Lord Toranaga vorrebbe diventare shōgun, cioè vero signore della guerra con pieni poteri. Gli eviterebbe, per esempio, di venire sterminato con tutta la famiglia dagli altri quattro.
Nel ruolo c’è forse il membro più noto del cast: Hiroyuki Sanada, una certezza quando si tratta di un ruolo di rilievo giapponese in una produzione hollywoodiana. E infatti Sanada conferisce al personaggio tutta la necessaria intelligenza e autorevolezza.
Suo braccio destro nella realizzazione di un così ambizioso piano è lady Mariko, sua parente. Il suo acume politico è prezioso come la sua conoscenza della lingua degli stranieri e il suo fascino sicuramente non mancherà di colpire John Blackthorne, non appena questo avrà capito un attimo le coordinate precise della situazione.
GENTE CHE NON SCHERZA

Qualcuno ha parlato di nuovo Game Of Thrones, data l’efferata violenza presente in diverse scene, per quanto censurate.
C’è il seppuku del vassallo, reo di intemperanze verso il suo signore. Tutto ritualizzato, ma suona inaccettabile alla moderna sensibilità occidentale l’esecuzione anche del bambino in fasce, “perché non ci sia più discendenza”. Ci sono diverse decapitazioni improvvise nelle lotte fra fazioni, perché ormai anche John Blackthorne è un uomo nel mirino dei nemici di lord Toranaga.
Soprattutto, però, c’è un uomo, scelto a caso fra i membri della ciurma della nave inglese, bollito vivo. “Colpirne uno per educarne cento“, come dice il proverbio.
L’unico vero nuovo Game Of Thrones è House Of The Dragon, in arrivo la prossima estate con la seconda stagione. Questo va detto, in realtà, per non privare Shōgun dei suoi meriti specifici. Il passo e l’estetica delle due serie sono ben diverse. Forse gli sceneggiatori hanno scelto di privilegiare il punto di vista giapponese proprio per diversificare l’opera rispetto a tutte le altre.


THUMBS UP

Regia
Fotografia
Scenografia

THUMBS DOWN

Un uomo bollito vivo



Dopo la visione di questi primi due episodi, il lato tecnico prevale su quello riguardante trama e interpretazioni.
Probabilmente, occorrerà ancora un po’ di tempo per capire se la complessa materia sia stata ben sviluppata. Le vicende, infatti, sono liberamente ispirate a fatti realmente accaduti e a personaggi realmente esistiti, i piani di lettura e i punti di vista sono molteplici.
Al momento attuale, comunque, tutto fa ben sperare, soprattutto la compattezza stilistica del prodotto.

discreta riduzione del romanzo del 1975, di cui corregge anche alcuni "errori storici", ad essere scadente è invece la recensione, spero che i prossimi episodi siano recensiti da qualcuno un po' meno woke :asd: l'optimum sarebbe qualcuno che avesse letto il romanzo
 
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view post Posted on 12/4/2024, 00:25
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1×03 – 1×04 – Domani È Un Altro Giorno – Il Recinto In Otto Parti

CITAZIONE
Se già i primi due episodi avevano sorpreso in positivo fugando molti dubbi circa questo nuovo adattamento dell’omonimo romanzo di James Clavell, “Domani È Un Altro Giorno” e “Il Recinto In Otto Parti” confermano esattamente le stesse sensazioni.
Arrivati quasi a metà stagione ci può affermare di non essere stati abbagliati dal pilot per poi finire nell’oblio di una miniserie serie limitata mediocre, Shōgun, e nello specifico i due showrunner Rachel Kondo e Justin Marks, sembrano sapere esattamente quello che stanno facendo.

“We grieve those we have lost by continuing their fight.“

Anche la possibile difficoltà iniziale, insita in una produzione girata per l’80-90% in giapponese, non è assolutamente una limitazione ma, al contrario, si è ben presto trasformata in un valore aggiunto visto che, per sua fortuna, questo nuovo adattamento di Shōgun arriva in un momento storico ben diverso rispetto al predecessore del 1980. Predecessore che infatti era praticamente recitato solamente in inglese affiancando costantemente un traduttore al protagonista o facendolo parlare per diverso tempo anche da solo. Kondo e Marks, nell’epoca dello streaming internazionale, giovano di serie come Squid Game che hanno fatto da apripista per il pubblico americano ed europeo, ora decisamente più aperto a guardare prodotti non doppiati in italiano/inglese.
Giusto per fare un esempio (ma si invita il lettore a recuperare la prima miniserie del 1980), l’audacia di Rachel Kondo e Justin Marks nel raccontare la storia da molteplici punti di vista va premiata perchè da un lato si può serenamente empatizzare con l’Anjin John Blackthorne e le sua difficoltà comunicative nell’impatto forzato con questa nuova società, mentre dall’altro lato viene dato molto spazio anche alla prospettiva giapponese, alle dinamiche feudali e alla loro opinione di Blackthorne. Tutte cose che non emergevano in alcun modo 40 anni fa.
Shogun 1x04 recensione
L’ANJIN CONQUISTA IL GIAPPONE

Considerando che la serie consta di 10 episodi, a questo punto si può dire che il prologo sia ufficialmente terminato e che si siano mossi i primi passi nello sviluppo della trama.
In tal senso si può suddividere Shōgun in due trame a livello macro e micro: c’è quella personale focalizzata sulla relazione tra Mariko e l’Anjin (che in questi due episodi diventa letteralmente più “profonda”), e poi c’è quella relativa alla lotta di potere dei cinque reggenti, che di fatto è un “Toranaga VS tutti gli altri”.
Nella scorsa recensione si era già azzardato un paragone con Game Of Thrones, vagamente corretto ma pur sempre esagerato visto la complicatissima trama e mitologia dietro l’opera di Martin. Le somiglianze comunque ci sono lo stesso perchè, specialmente grazie a Toranaga, si constata un’interessante serie di stratagemmi e di mosse che fanno proprio immaginare lo scontro come una sorta di scacchiera dove da un lato c’è Toranaga e l’Anjin e dall’altro gli altri quattro reggenti. Va sottolineato poi come, sebbene non esistano “buoni” o “cattivi”, l’empatia dello spettatore sia indirizzata completamente verso i primi, in una sorta di faziosità che è comprensibilmente creata per facilitare l’interesse del pubblico mainstream che ha bisogno di trovare un punto di riferimento per guardare 10 ore con passione.
E parlando di passione non si può non citare come, dopo la morte del marito, Mariko si conceda a l’Anjin poi negando di essere stata lei la concubina della notte precedente. È lecito pensare che ci siano motivazioni che giustifichino questa scelta di Mariko visto che la sua storia è stata volutamente omessa, pertanto si concede il beneficio del dubbio in attesa di più spiegazioni. Ovviamente se non arriveranno il tutto in retrospettiva assumerà dei connotati più negativi.


THUMBS UP

Regia, scenografia e costumi continuano ad essere ineccepibili
Anna Sawai continua a sorprendere in positivo e lo stesso si può dire di Cosmo Jarvis
Scene d’azione violente e realistiche
Molto interessante l’utilizzo dei cannoni nella guerra feudale e la resa scenica

THUMBS DOWN

Sarebbe utile una componente temporale che invece manca
Alcuni passaggi sono un po’ scontati ma è un qualcosa che non deriva dalla serie ma dal libro
Assenza di Toranaga nella 1×04 anceh se parzialmente giustificata



“Domani È Un Altro Giorno” e “Il Recinto In Otto Parti” divertono, intrigano e piacciono moltissimo, facendo quasi desiderare una release completa da poter assaporare in un binge-watching compulsivo. Ma forse è meglio così perchè questo Giappone va assaggiato a piccoli pezzi e assaporato sotto ogni aspetto.

sempre il paragone con GOT, non aspettatevi nulla di ciò, riguardo ai perchè di Mariko credo che rimarranno sottintesi, anche nel libro in realtà non hanno molto spazio, e hanno semplificato la questioen armamenti riducendola ad una artiglieria che ha ridotto il numerod elle comparse necessarie :asd: quello che nel libro Blackthorne dà davvero ai giapponesi non sono quei cannoni, che oltretutto erano quelli dell'erasmus su affusti navali, sono i moschetti a bordo e soprattutto il modo di usarli (i giapponesi avevano già avuto armi da fuoco dai portoghesi e ne producevano su piccola scala), un reggimento di moschettieri addestrati all'europea e le strategie con cui utilizzarli
 
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view post Posted on 18/4/2024, 23:42
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1×05 – 1×06 – Ammaestrato Al Pugno – Le Signore Del Mondo Dei Salici

CITAZIONE
L’attacco a sorpresa, con armi da fuoco, a conclusione dell’episodio 1×04 non ha solo creato un buon cliffhanger in attesa del successivo. Crea un notevole grattacapo a Lord Toranaga, che deve tenere a bada suo figlio, tipo impulsivo non abbastanza “ammaestrato al pugno” come un bravo falco da caccia.
Questo ha anche portato con sé Toda Buntaro. Il ritorno del marito creduto morto di Lady Mariko è uno dei momenti forti dell’episodio 1×05.
Come guerriero, Buntaro va lasciato stare: una scena di ritorno a casa di un uomo dalla guerra con un simile uso dell’arco non la si vedeva dai tempi di Ulisse, 3200 anni fa. Come uomo, è tutto un altro discorso. Al di là dell’ambientazione nel Giappone del Seicento, al di là della poca simpatia istintiva per uno straniero installatosi in casa sua durante la sua assenza, il modo in cui tratta la moglie e Blackthorne non è certo raccomandabile.
RITORNO A CASA

A proposito di ritorni a casa, anche l’Anjin desidererebbe rivedere l’Inghilterra. L’episodio del fagiano messo a frollare, finito tragicamente, lo ha convinto in questo senso. Il non capirsi fra culture diverse, in molti aspetti, può avere esiti drammatici. Peccato ci si metta di mezzo una scossa di terremoto e la partenza sia da rimandare.
Per ironia della sorte, il sisma offre un buon paravento a chi vuol coprire i complotti. Perché, nonostante tutto, le macchinazioni dei quattro Reggenti per eliminare Toranaga procedono, di pari passo con quelle di quest’ultimo per diventare shōgun.
Notare come, nel conflitto, scendano in campo anche le donne, ciascuna con i mezzi a sua disposizione. Torna infatti da Osaka Lady Ochiba, pronta a far valere a tutto campo la sua prestigiosa posizione di Madre dell’Erede. Un raro flashback, all’inizio dell’episodio 1×06, la mostra ragazzina insieme a Lady Mariko, di cui non conserva un buon ricordo.
MONDO DEI SALICI

Shogun 1x06 recensione
Siccome, si è già visto, nel mondo di questo show è considerato rilassante e terapeutico per un uomo andare a letto con una donna, a Blackthorne viene prenotata una serata alla casa da tè Mondo dei Salici. Si occuperà di lui la geisha Kiku, una delle migliori nel settore. Mariko sarà presente come interprete. Kiku è un’altra donna che combatte con le armi che ha.
Notare come, nell’incontro alla casa da tè, si punti soprattutto sulla presentazione di un aspetto della cultura nipponica. La geisha, mentre intrattiene l’ospite, approfitta per istruire la sua apprendista. Non viene mostrato cosa accade quando si apparta con l’Anjin.
Il vero momento erotico è quello in cui Blackthorne e Mariko recitano insieme il Padre Nostro, divisi da un pannello. D’altronde, lei ha giurato che avrebbero “parlato solo con parole di altri“.
OPERAZIONE “CIELO CREMISI”

Come si diceva sopra, al di là di tutto, procedono i giochi di potere e le macchinazioni politiche su vasta scala. Lord Toranaga e gli alleati del suo clan sono arrivati alla decisione di rompere gli indugi e varare l’operazione “Cielo cremisi”. In altre parole, un attacco decisivo al castello di Osaka per sconfiggere definitivamente i quattro Reggenti e nominare un nuovo shōgun (Lord Toranaga medesimo).
Resta ancora da capire quale ruolo giocherà Blackthorne nel grande disegno. Lui preferirebbe il comando di una nave per andare contro i portoghesi, ma i suoi amici nipponici lo vogliono al comando dell’artiglieria.


THUMBS UP

Toda Buntaro come guerriero
Un Padre Nostro non è mai stato così sexy
Anche le donne scendono in campo, con le loro strategie

THUMBS DOWN

Toda Buntaro come uomo



Un plauso ad Anna Sawai e Cosmo Jarvis per come rappresentano il lento evolversi di rapporti e sentimenti fra Mariko e Blackthorne. Per il resto, lo show sa sempre come tenere alta l’attenzione dello spettatore, sia inserendo colpi di scena a sorpresa, come un terremoto o un terribile attacco nemico, sia portando avanti un po’ per volta ampie macchinazioni politiche e giochi di potere.
Altro merito: vengono rappresentate le donne come dotate di pensiero e azione, portatrici di valori e strategie, pur senza fare alcuna proclamazione femminista. Lady Ochiba, per esempio, è motivata dall’odio per il clan Toranaga, che le ha ucciso il padre, e dal lungo, tortuoso percorso fatto per dare il figlio maschio all’imperatore. In conclusione, tutti buoni motivi per proseguire la visione.
 
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2 replies since 8/4/2024, 00:29   134 views
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